Come sfruttare al meglio il primo weekend lungo di primavera? La risposta arriva da Guastalla
(RE), affascinante cittadina emiliana, posta sul
Fiume Po, nel crocevia tra Reggio Emilia, Parma e
Mantova, e una delle mete più ricercate dagli
appassionati della cultura del verde e di un turismo
di qualità e sostenibile, legato alla ricerca di
autenticità e di scoperta delle bellezze e delle
culture dei territori.
Nell’anno internazionale del Turismo Sostenibile e in
concomitanza con la Pasqua, il 15, 16 e 17 aprile,
Guastalla propone un’edizione speciale di “Georgica.
Festa dela terra delle acque e del lavoro nei campi
che si confronta idealmente con il poema di Virgilio
dedicato al lavoro umano e alla eterna forza
creatrice della natura. (Ingresso 3 euro
Info:www.georgica.it)
Realizzata, a cura di Vitaliano Biondi,
dall’Associazione guastallese Gemellaggi ed Eventi,
con il patrocinio del Comune di Guastalla, la
manifestazione, alla sua quinta edizione, eredita
dalla sorella maggiore “Piante e Animali Perduti”, lo
stesso impegno nella difesa della biodiversità
animale e vegetale e della diversità
enogastronomica. A differenza della manifestazione
di fine settembre, che si sviluppa nel centro storico,
“Georgica” sceglie come scenario naturale, le rive
del Po, per celebrare le pratiche agricole del lavoro
dei campi e i frutti della terra, l’acqua come fonte
di vita, risorsa per la pesca, via di comunicazione e
scambio con altre culture e la vita all’aria aperta.
Grazie al contributo di significative realtà del
florovivaismo italiano che presentano il meglio delle
loro produzioni, “Georgica”, con centinaia di stand
che fiancheggiano il grande fiume, offre la
possibilità di scoprire un giardino sorprendente, un
trionfo di rose antiche e moderne, ma anche di iris,
begonie, viole, gerani, margherite, fresie, tulipani,
narcisi, piante acquatiche e fitodepuratrici,
cactacee, arbusti, erbacee perenni e piante
aromatiche officinali.
La mostra sfoggia anche un grande campionario di
varietà di piante da frutto antiche o avvolte
nell’oblio come ciliegi, peschi, peri, meli e susini
proposti anche con la collaborazione dell’azienda
Ort-Antigh di Colorno che racconterà (domenica 16
aprile ore 18 Teatro del Fieno e lunedì 17 aprile ore
16 nel suo stand) le loro particolarità.
Oltre a un variopinto mercato di semi e ortaggi, la
kermesse guastallese presenta arredi e attrezzature
per il giardino e i migliori artigiani, superstiti
dell’eccellenza italiana nella lavorazione del legno,
del ferro, della ceramica, del pellame, dei tessuti,
della pietra, della canapa, del cuoio.
Georgica è anche un laboratorio all’aria aperta dove
è possibile assistere a dimostrazioni di impagliatura,
intreccio del salice e delle erbe palustri, l’arte del
truciolo e tecniche costruttive con materiali naturali
con l’architetto Alessandra Campanini (Associazione
Bioecoservizi). Esperti poi affrontano le tematiche
più curiose relative alla cura degli animali domestici
e d’allevamento, al lavoro dei campi e ai prodotti
della terra, alle erbe della salute, all’arte della
maglia e dell’uncinetto.
APPRODI – Arte Fluviale 4 – La “festa della terra,
delle acque e del lavoro nei campi” propone anche
spazi e momenti in cui il luogo non è solo splendida
cornice, ma “humus vitale” per aprire nuovi punti di
vista sulla terra e sul paesaggio fluviale. Per il
quarto anno si rinnova così l’appuntamento con
Fluviale, progetto di LAAI laboratorio di arte
ambientale itinerante, a cura di Antonella De Nisco
e Giorgio Teggi, che, guidato anche da un
approfondimento laboratoriale con le scuole, invita
per tre giorni artisti, poeti, attori, autori, musicisti a
proporre interventi e interazioni concrete, seppure
temporanee, sul paesaggio instabile e mutevole del
Grande Fiume nell’area del Lido Po di Guastalla, allo
scopo di percepirne i “distillati sensoriali”.
BAMBINI, FAMIGLIE E ANIMALI – Vera e propria festa
della natura, con una ventina di appuntamenti
gratuiti in tre giorni, realizzati con la collaborazione
di numerose associazioni del territorio, la quinta
edizione di Georgica, festa della terra, delle acque e
del lavoro nei campi dedica un calendario specifico
di attività a bambini, ragazzi e famiglie per favorire
la conoscenza della natura, il rispetto dell’ambiente
e degli animali e per esercitare le proprie capacità
manuali, motorie e creative.
Con riferimento alla tradizione delle uova pasquali
sbarcherà (domenica 16 aprile dalle ore 16.00 nel
Ristorante Pro loco) lo scoccino, meglio noto come lo
scusìn, l’antica battaglia tra le uova sode, che
iniziava il Sabato Santo e continuava anche la
domenica e il lunedì di Pasqua, dove vinceva il più
“forte”, ossia l’uovo che reggeva l’urto con un altro
uovo senza rompersi.
Tra le novità di Georgica anche Hortus, laboratori
per bambini ma anche per adulti, dedicati alla
scoperta delle piante aromatiche con Claudia
Pavoni, agronomo e presidente dell’associazione
italiana giardinieri professionisti. Ma c’è anche
Lupercalia. Festa del lupo (domenica 16 aprile dalle
ore 11.30) con la presentazione di cani di razza
Lupino a cura dell’Associazione di Volontariato Cane
Lupino del Gigante, incontri con Davide Celli e
Cristian Ielli sul lupo e gli animali selvatici, e attività
per bambini per favorire la conoscenza di questi
animali, come uno dei più noti giochi cantati della
tradizione: “Lupo ci sei”?
Un salto indietro nel tempo. Grazie al Comitato
Genitori di Pieve i bambini (sabato 15 aprile dalle
15 alle 19 e domenica e lunedì dalle 9.30 alle 19.00)
possono riavvicinarsi ai giochi antichi come la corsa
con i sacchi, lo schiaccianoci e il tiro alla fune che
nel 2003 l’UNESCO ha dichiarato bene immateriale e
patrimonio dell’umanità. E per esercitare le proprie
capacità manuali e creative ci saranno anche
laboratori di creazioni con materiali naturali come
l’argilla, la carta e il cartone, a cura di Duetta
Magnani, per genitori e bambini di diverse fasce
d’età.
Georgica accoglie come in una fattoria mostre di
galline, anatre e pecore. Allevare una gallina in casa
è diventato trendy. Dall’Australia agli Stati Uniti alla
vecchia Europa, il vero animale da compagnia ha una
cresta e due bargigli. La tendenza è nata in Francia,
ed è consolidata, tanto che negozi di giardinaggio
hanno iniziato a vendere polli e pulcini da allevare in
appartamento. A Guastalla l’associazione AERAV
spiegherà come si alleva la gallina ovaiola (sabato 15
aprile ore 15.30 Aia) ed Elena Zanni per
l’associazione Aia Antica (sabato 15 aprile ore 18
Spazio Hortus) come si fanno crescere i pulcini con
l’utilizzo dell’incubatrice.
Il rischio della scomparsa degli asini a seguito della
meccanizzazione agricola ne ha fatto una specie da
tutelare, particolarmente adatta alle attività con i
bambini. Grazie alla collaborazione con Massimo
Montanari dell’asineria didattica “Aria Aperta”,
lungo le sponde del Grande Fiume per tutte e tre le
giornate sarà presente Asinomondo, un’area
interamente destinata alle attività con gli asini. In
programma attività come L’Asinobus, passeggiate a dorso d’asino in groppa agli asinelli, l’acquisizione della Patente asinina con svolgimento da parte dei bambini di un percorso tortuoso e con la presenza di piccoli ostacoli; Asino chi legge: lettura e narrazione di storie dedicate all’asino.
Non manca l’antica arte della falconeria, testimonianza diretta di un antico sapere, recentemente tutelato dall’Unesco, con la Bentivoglio Falconry di Massimo Mora.
Un invito a sensibilizzare i giovani e i bambini alla tutela della fauna selvatica – avvoltoi, civette, gufi, poiane, sparvieri – e alla salvaguardia dell’ambiente.
Georgica promuove anche la protezione e l’assistenza dei gatti abbandonati o randagi, per tutelare i loro diritti e la loro salute, con la festa (lunedì 17 dalle ore 10.00 al Teatro del Fieno) dei gatti vagabondi, delle gattare e dei gattili a cura di Chiara Ardenghi del Gattile di Brescello (RE) e di Elisa Bartolotta dell’ENPA sezione di Reggio Emilia.
ENOGASTRONOMIA – La forte tipicità gastronomica è uno dei motivi che spingono alla scoperta del territorio di Guastalla.
A Georgica c’è una panoramica delle specialità agroalimentari reggiane come il lambrusco, il nocino, l’aceto balsamico di Reggio Emilia, il miele del Po, il Parmigiano Reggiano, il Parmigiano Reggiano delle vacche rosse, un formaggio speciale che nasce solo dal latte delle bovine dal mantello rosso di razza reggiana, salvata dall’estinzione da un gruppo di allevatori illuminati a partire dagli anni Ottanta.
Ma ci sono prodotti gastronomici biologici, preparati con farine antiche come il grano del miracolo, e tipici: sardi, piemontesi, trentini, senesi, altoatesini.
Inoltre è possibile assistere alla preparazione con il Forno Borlenghi di Colorno (PR) del pane degli Esseni o pane cotto al sole.
Georgica è anche una festa della cucina del Po,
meritevole di essere conosciuta ed apprezzata. Sono
destinati ai buongustai i menù che spaziano dalla
tradizione della terra a quella del fiume proposti nei
punti ristoro.
Ma a Guastalla con Elena Zanni, chef, presidente
dell’Associazione Aia Antica, si dà spazio anche alle
tecniche di preparazione della pasta fresca all’uovo
(sabato 15 aprile dalle ore 16.00 alle 17.30
Ristorante Pro loco) e alla cucina con le erbe
spontanee in piatti tradizionali e moderni (domenica
16 aprile dalle ore 16.00 alle 17.30 – Ristorante Pro Loco).
IL PALIO DELLA LUISONA PER CAKE DESIGNERS
In Italia, da un paio di anni, spopola questa nuova disciplina, nata in Inghilterra, il cui obiettivo è quello di trasformare semplici torte in vere e proprie opere d’arte commestibili.
A Georgica si tiene la prima edizione del “Palio della Luisona”, promosso da LUISA, Libera Università Italiana di Scienze Anomale, e ispirato alla famosa pasta “La Luisona”, protagonista dell’omonimo capitolo del romanzo “Bar Sport” di Stefano Benni.
Si tratta di una competizione tra architetti, geometri ed ingegneri aspiranti cake designers in cui conterà la creatività e la gola che avrà il suo apice con la premiazione di domenica 16 aprile alle ore 17 nello stand dell’architetto Zanichelli.
Qui da sabato 15 aprile sono accolte sculture, monumenti in scala, edifici; opere accomunate tutte dall’essere morbide, minuziose e soprattutto commestibili.
I creatori di queste torte perfette sono professionisti dell’edilizia che, abbandonando per un attimo il calcestruzzo, si trasformano in architetti e pasticceri del marzapane, promotori di un nuovo stile dolciario e di un interessante mestiere, il cake architect.
PRESENTAZIONI, CONCERTI, CONVERSAZIONI
A rendere più articolato il programma della manifestazione una serie di conversazioni come (sabato 15 aprile, ore 15.30 Teatro del Fieno) La tavola di Dio con Gino Ruozzi, dedicata al pasto di Gesù e degli Apostoli nell’ultima cena.
In difesa dei dialetti reggiani (lunedì 17 aprile ore 10.30 Teatro del Fieno) con Giuliano Bagnoli, presidente del Centro Studi sul dialetto reggiano di Albinea (RE) e autore di numerose pubblicazioni.
Primavera silenziosa (domenica 16 aprile alle ore 15 nel Teatro del Fieno): conversazioni con Mario Franzini, Elio Lannuti, Roberto Reggiani, Remo Scaravelli di Corte Bancare dedicate alla salvaguardia delle api.
Arricchiscono il programma anche la presentazione di libri come Antiche barche e battelli del Po (Ed. Grandi Carte) con Loreno Confortini, coautore del volume con Marco Bonino per la ricerca storica (domenica 16 aprile ore 18.30 Teatro del Fieno).
E il Racconto dal mio mulino di e con Luigi Pacchiarini, con musica e letture anche da Lettere dal mio mulino di Alphonse Daudet a cura di Fiorello Tagliavini (lunedì 17 alle ore 16.30 Teatro del Fieno).
Spazio è riservato anche alla poesia georgica con l’incontro (sabato 15 aprile, ore 12.00 Teatro del Fieno) Un pir ann’ha mai fat un pom che vede gli interventi di Giuseppe Baricchi, Chiara Barigazzi, Denis Ferretti, Enza Istelli.
Non mancano la danza e lo yoga, oltre ai concerti come quello della Filarmonica “Giuseppe Bonafini” (sabato 15 aprile, ore 16) e del Coro delle Mondine di Novi (lunedì 17 aprile dalle ore 12 e alle ore 15, Teatro del Fieno).
Un gruppo musicale unico al mondo, costituito in parte da ‘vere mondariso’, la cui età si avvicina ed in alcuni casi supera gli 80 anni, e da donne, figlie e nipoti di mondine che si impegnano affinché la memoria non vada perduta.
Non c’è più il lavoro in risaia, ma c’è un ricordo da mantenere vivo, una storia da tramandare: quella delle lotte per la conquista di diritti fondamentali a difesa dei lavoratori, delle donne e dei più deboli, ma anche il vissuto in risaia, le lotte partigiane, la miseria ed il dolore dei primi del ’900.
DISCO EMILIA, VIAGGIO NELLA TERRA DELLE DISCOTECHE
“Una grande città della notte”, così a metà degli anni ’80 Pier Vittorio Tondelli parlava della Via Emilia, “con le grandi discoteche come il Marabù di Villa Cella o il Bob Club di Modena innalzate nella campagna come sontuose cattedrali del divertimento, templi postmoderni di una gioventù ricca, attiva, disinibita…”. L’incontro di sabato 15 aprile alle ore 18 nel Teatro del Fieno con Lorenzo Immovilli, Stefania Carretti, Elisa Savignano dello Spazio Gerra di Reggio Emilia e Alfredo Miti si propone di raccontare – come è stato fatto nella mostra presente nel circuito istituzionale di Fotografia Europea 2016 e nel libro omonimo Disco Emilia, edito da Aliberti – una naturale attitudine emiliana allo “stare insieme” e al gioire attraverso il ritmo della musica: dalle aie dei cortili contadini, alle feste dell’Unità, dall’esplosione dei fenomeni Disco alla nascita dei club di tendenza, una vera epopea del costume in cui musica, immagine, moda, tecnologia e spettacolo si sono mescolati freneticamente. Un periodo che dai primi anni ’70 alla fine degli ’80 ha caratterizzato l’Emilia-Romagna generando un vero e proprio distretto produttivo e coinvolgendo gran parte della popolazione; da chi viveva questa esperienza da frequentatore, a tutti coloro che a diverso titolo professionale avevano un ruolo attivo nell’animare la scena notturna. Si venne a costituire una vera e propria scuola dei disc jockey emiliani, molti dei quali tutt’ora in attività, che in maniera pionieristica hanno aperto e spianato la strada all’attuale figura del dj.